LUCCA. “Bisogna fare a botte per cambiare la contabilità pubblica. Non possiamo continuare a pensare che non si possono fare gli investimenti, perché è sbagliato non spendere un euro per risparmiarne 50 ed essere più efficienti. Da solo non ce la posso fare, ma se mi date una mano ci riusciamo”
Lo ha detto il Ministro del Lavoro Giuliano Poletti che è intervenuto oggi insieme al presidente del Cnv Edoardo Patriarca al Festival del Volontariato in corso a Lucca rispondendo ad una domanda sui temi del carcere e del valore delle misure alternative alla pena. La questione, posta dal presidente della Sesta Opera di Milano Guido Chiaretti, riguardava l’esempio del carcere di Bollate in cui l’investimento su una gestione diversa della sorveglianza del detenuto in carcere -alternativa a tenere chiuso solo in cella il detenuto-, ha portato negli anni il costo della struttura carceraria a più che dimezzarsi.
Poletti ha annunciato che il governo sta studiando una misura di sostegno al reddito. “Chiamiamolo come vogliamo -ha detto Poletti- si tratta di un sostegno all’inclusione attiva, uno strumento è necessario, ma deve essere accompagnato da altre misure che riguardano da una parte la cura e la presa in carico e dall’altra il sostegno all’occupazione. Costruiremo piano piano uno strumento che all’inizio dovrà avere la capacità di arrivare alle situazioni più difficili. Dobbiamo trovare un punto di ragionevole equilibrio tra la massa di cittadini a cui ci rivolgiamo e fare delle scelte. Per fare questo possiamo contare anche su risorse comunitarie del Piano Inclusione e per usarle dobbiamo presentare la strategia di lotta alla povertà”.
“Siamo nel bel mezzo di un radicale processo di cambiamento” ha aggiunto Poletti commentando la situazione del Paese. Sul lavoro ha sottolineato come “con il job-act abbiamo riformato ciò che c’era, partendo da un punto molto chiaro. Il Paese non ne prendeva atto e da molti anni aveva deciso di lasciar accadere le cose e non decidere cosa voleva che accadesse. Io voglio che tutti abbiano un’opportunità, allora bisogna accettare l’idea di decidere se un contratto vada bene così o debba essere modificato”.
[…] Giuliano Poletti […]